Nuovo ospedale di Ivrea: tifo da stadio o partecipazione attiva dei cittadini?
Su una testata locale dello scorso 29 aprile 2022 era presente il resoconto della mozione sull'ubicazione del nuovo ospedale nell'area ex Montefibre approvata all'unanimità il giorno prima dal consiglio comunale di Ivrea. Alcune righe riportano: "Simili gli interventi in aula del capogruppo del Pd Maurizio Perinetti e del sindaco Stefano Sertoli. Entrambi hanno preso le distanze dalla raccolta firme e dai manifesti "Ci stanno rubando l'ospedale". Non è il momento del tifo da stadio - ha spiegato Sertoli."
In altra parte dell'articolo: "Le code del Terzo ponte spaventano molti colleghi dell'Alto Canavese - ha sottolineato il sindaco - Su questo dovremo essere capaci di spingere per la costruzione del casello autostradale di San Bernardo".
Nell'articolo non è citata esplicitamente l'iniziativa promossa dal Comitato per l'Ospedale di Ivrea e del Canavese con la collaborazione di PiazzaEporedia.
Parlare e comunicare con i cittadini dovrebbe essere recepito come valore aggiunto e non è tifo da stadio. Quanti eporediesi conoscono come e dove sarà ubicato il nuovo ospedale?
Prendere le distanze ci pare voler sminuire quella parte di democrazia che è in diretto contatto con la comunità cittadina.
E mentre il sindaco ed il Pd si lamentano dei manifesti affissi in città, una forza politica promotrice di questa amministrazione sorvola con i droni il sito Unesco di palazzo Uffici per promuovere in solitaria un video stile americano da spot pubblicitario su una tv nazionale. E' più grave offrire occasione di partecipazione ai cittadini o dire all'Italia che il sito Unesco è gestito in proprio da un progetto privato?
Sul tema dell'ubicazione del nuovo ospedale di Ivrea, PiazzaEporedia ha promosso l'invio di email alla Regione Piemonte per sostenere l'area ex Montefibre per le motivazioni che abbiamo spiegato mille volte e sostenuto l'iniziativa "CI VOGLIONO TOGLIERE L'OSPEDALE!" del Comitato dell'Ospedale di Ivrea e del Canavese di pubblicare dei manifesti per sensibilizzare i cittadini.
Il che è diverso da "rubare l'ospedale", anche se sentimentalmente molti eporediesi potrebbero essere d'accordo. Perché 270 anni di storia dell'ospedale di Ivrea, grazie alla tenacia di privati cittadini, commercianti, professionisti e illuminati amministratori, non può essere buttata via come nulla fosse.
Sul secondo punto, casello di San Bernardo, la storia non insegna nulla. Vogliamo ricordare che già il 26 febbraio 2010 una mozione approvata all'unanimità dal consiglio comunale "Richiesta tavolo di lavoro casello autostradale di San Bernardo" aveva impegnato il sindaco e la giunta di allora. E a guidare il consiglio comunale era l'attuale capogruppo del Pd Maurizio Perinetti. Effettivamente anni dopo, nel 2015, ci fu un incontro con il presidente Ativa. Con risultati non proprio positivi. Altre notizie del 2019 riferiscono di una riunione in città metropolitana di Torino dove si parlava di progettazione preliminare.
Ma son passati ben 12 anni da quel preciso impegno e sembra tutto essere al punto iniziale. Anche del progetto "peduncolo" verso il quartiere San Giovanni si sono perse le tracce. E del sottopasso del passaggio a livello di via Verdi, previsto dal piano regolatore, ancora nulla.
Eppure queste tre infrastrutture sono strettamente collegate al sistema viario dell'area ex Montefibre. Ed allora ognuno faccia il suo bravo compitino. Nuovo ospedale e infrastrutture devono viaggiare insieme.
Vogliamo ricordare ancora che la web community PiazzaEporedia (Una firma per la partecipazione attiva) è espressione plurale della popolazione ed è formata da un gruppo di persone, che con spirito di servizio, mette a disposizione della città un pò di tempo per portare avanti delle idee e delle proposte volte a migliorare un pezzo della vita cittadina. Non importa da chi arriva l'idea, è importante che sia buona, concreta e sostenibile.
Perché la partecipazione attiva non è un regalo fatto da qualcuno ma è la sostanza stessa di essere cittadini. Per noi, partecipazione attiva non è schieramento partitico ma impegno politico e sociale.
"PiazzaEporedia", intesa anche come un luogo ampio, è affiancata di volta in volta da diversi soggetti operanti nel territorio, quindi con conoscenza diretta delle questioni territoriali, economiche e sociali.
Come sempre ben felici di risposte. E non attendere che per il prossimo consiglio comunale venga presentata una nuova mozione per futuri impegni. Mentre il nuovo ospedale pare dire “ciao ciao” con le mani, i piedi, eccetera eccetera.
In altra parte dell'articolo: "Le code del Terzo ponte spaventano molti colleghi dell'Alto Canavese - ha sottolineato il sindaco - Su questo dovremo essere capaci di spingere per la costruzione del casello autostradale di San Bernardo".
Nell'articolo non è citata esplicitamente l'iniziativa promossa dal Comitato per l'Ospedale di Ivrea e del Canavese con la collaborazione di PiazzaEporedia.
Parlare e comunicare con i cittadini dovrebbe essere recepito come valore aggiunto e non è tifo da stadio. Quanti eporediesi conoscono come e dove sarà ubicato il nuovo ospedale?
Prendere le distanze ci pare voler sminuire quella parte di democrazia che è in diretto contatto con la comunità cittadina.
E mentre il sindaco ed il Pd si lamentano dei manifesti affissi in città, una forza politica promotrice di questa amministrazione sorvola con i droni il sito Unesco di palazzo Uffici per promuovere in solitaria un video stile americano da spot pubblicitario su una tv nazionale. E' più grave offrire occasione di partecipazione ai cittadini o dire all'Italia che il sito Unesco è gestito in proprio da un progetto privato?
Sul tema dell'ubicazione del nuovo ospedale di Ivrea, PiazzaEporedia ha promosso l'invio di email alla Regione Piemonte per sostenere l'area ex Montefibre per le motivazioni che abbiamo spiegato mille volte e sostenuto l'iniziativa "CI VOGLIONO TOGLIERE L'OSPEDALE!" del Comitato dell'Ospedale di Ivrea e del Canavese di pubblicare dei manifesti per sensibilizzare i cittadini.
Il che è diverso da "rubare l'ospedale", anche se sentimentalmente molti eporediesi potrebbero essere d'accordo. Perché 270 anni di storia dell'ospedale di Ivrea, grazie alla tenacia di privati cittadini, commercianti, professionisti e illuminati amministratori, non può essere buttata via come nulla fosse.
Sul secondo punto, casello di San Bernardo, la storia non insegna nulla. Vogliamo ricordare che già il 26 febbraio 2010 una mozione approvata all'unanimità dal consiglio comunale "Richiesta tavolo di lavoro casello autostradale di San Bernardo" aveva impegnato il sindaco e la giunta di allora. E a guidare il consiglio comunale era l'attuale capogruppo del Pd Maurizio Perinetti. Effettivamente anni dopo, nel 2015, ci fu un incontro con il presidente Ativa. Con risultati non proprio positivi. Altre notizie del 2019 riferiscono di una riunione in città metropolitana di Torino dove si parlava di progettazione preliminare.
Ma son passati ben 12 anni da quel preciso impegno e sembra tutto essere al punto iniziale. Anche del progetto "peduncolo" verso il quartiere San Giovanni si sono perse le tracce. E del sottopasso del passaggio a livello di via Verdi, previsto dal piano regolatore, ancora nulla.
Eppure queste tre infrastrutture sono strettamente collegate al sistema viario dell'area ex Montefibre. Ed allora ognuno faccia il suo bravo compitino. Nuovo ospedale e infrastrutture devono viaggiare insieme.
Vogliamo ricordare ancora che la web community PiazzaEporedia (Una firma per la partecipazione attiva) è espressione plurale della popolazione ed è formata da un gruppo di persone, che con spirito di servizio, mette a disposizione della città un pò di tempo per portare avanti delle idee e delle proposte volte a migliorare un pezzo della vita cittadina. Non importa da chi arriva l'idea, è importante che sia buona, concreta e sostenibile.
Perché la partecipazione attiva non è un regalo fatto da qualcuno ma è la sostanza stessa di essere cittadini. Per noi, partecipazione attiva non è schieramento partitico ma impegno politico e sociale.
"PiazzaEporedia", intesa anche come un luogo ampio, è affiancata di volta in volta da diversi soggetti operanti nel territorio, quindi con conoscenza diretta delle questioni territoriali, economiche e sociali.
Come sempre ben felici di risposte. E non attendere che per il prossimo consiglio comunale venga presentata una nuova mozione per futuri impegni. Mentre il nuovo ospedale pare dire “ciao ciao” con le mani, i piedi, eccetera eccetera.

https://www.piazzaeporedia.it/