Il nuovo ospedale di Ivrea deve essere collocato nell’area ex Montefibre della città di Ivrea. L’analisi socio-economica di PiazzaEporedia.
In questi ultimi mesi si sono sprecati interventi sul tema della collocazione del nuovo ospedale di Ivrea. Sono state paventate svariate ipotesi alcune di queste francamente improponibili e sottese ad interessi diversi da quelli sanitari del nostro territorio.

Ma partiamo con ordine: l’ubicazione del nuovo nosocomio è un argomento impropriamente utilizzato da coloro che non hanno capito che la realizzazione della nuova struttura ospedaliera non riguarda il nuovo ospedale del Canavese, ossia non si parla di una cittadella della salute del Canavese, in questo caso allora si dovrebbe ipotizzare la chiusura di tutti gli ospedali dell’ASLTO4 per realizzarne uno posto centralmente sul territorio della stessa ASLTO4.
Il tema invece molto più semplicemente è circoscritto all’area urbana della città di Ivrea sul quale è già presente lo storico ospedale, attualmente collocato in un’area non più adeguata per le note molteplici ragioni che non stiamo a rielencare.
La discussione quindi è eporediese e non Canavesana a meno che qualcuno non pensi di sottrarre l’ospedale alla città di Ivrea, ipotesi assolutamente fantasiosa è priva di alcun fondamento socio sanitario. Ricordiamo che Ivrea rappresenta un aggregato urbano di circa 60.000 abitanti, dove la struttura ospedaliera continuerà a costituire la centralità del servizio sanitario canavesano.
Purtroppo la parcellizzazione in 58 piccoli comuni attorno ad Ivrea talvolta diviene un elemento di debolezza che deve essere superato con la condivisione di una progetto per il proseguo dei servizi a beneficio della comunità Canavesana.
La funzione del nuovo ospedale peraltro resta la stessa assolta dell’attuale, ovvero costituire il riferimento per tutto l’aggregato urbano che gravita intorno all’Eporediese e per i comuni dell’alto Canavese, mantenendo il raccordo con l’ospedale di Cuorgnè, che resta un presidio essenziale della rete ospedaliera Canavesana.
E’ talmente banale comprendere questo concetto che ogni dibattito al di fuori di questi ambiti è praticamente un esercizio inutile.
Per questi motivi sull’argomento dovrebbe essere investita la sola città di Ivrea, sul cui territorio deve essere ricollocato l’ospedale ed al quale competono tutte le fasi di pianificazione e gestione per il corretto inserimento nel contesto urbano del nuovo nosocomio che proseguirà a garantire il servizio sanitario per l’intera collettività del Canavese e della bassa Valle d’Aosta.
Quanto all’ubicazione è indubbio che l’area in cui è già presente il Poliambulatorio (nella foto in notturna) rappresenta un elemento imprescindibile sia perché l’ospedale andrebbe ad inglobare il poliambulatorio stesso con gli intuibili vantaggi per la gestione delle attività sanitarie e sia perché l’area, posta in prossimità di tutti i principali punti di comunicazione quale lo snodo del trasporti presso il Movicentro, il raccordo con la circonvallazione di Ivrea (c.d. terzo ponte), certamente da migliorare in funzione del maggior flusso che l’ospedale comporterà, oltre alla ottima opportunità per la realizzazione di una adeguata area parcheggio, costituiscono elementi urbanistici unici nel territorio che dovrebbero sgombrare il campo da ogni inutile e sterile discussione, addirittura culminata con raccolte firme.
Per questo motivo PiazzaEporedia rivolge un appello all’Assessore Regionale alla Sanità Icardi affinché possa portare in tempi rapidi sul nostro territorio gli investimenti necessari per la realizzazione del nuovo ospedale di Ivrea, unitamente alle risorse essenziali per portare a compimento il traforo di Montenavale, quale indispensabile infrastruttura stradale che dovrà consentire un accesso più agevole al nuovo ospedale di Ivrea, a garanzia di un collegamento con la pedemontana più veloce e più agevole con l’alto Canavese.
PiazzaEporedia infine chiede di inserire nel progetto del nuovo ospedale di Ivrea anche la realizzazione di una cittadella universitaria in cui riallocare l’attuale università infermieristica unitamente ad altre facoltà per la formazione di professioni sanitarie quale ad esempio l’Assistente Sanitario (assente in Piemonte).
Auspichiamo che su tali iniziative si attivi anche il Sindaco di Ivrea soprattutto in qualità di presidente dell’Assemblea dei Sindaci dell’ASL TO4, funzione di centrale importanza e di alto prestigio, che richiede un lavoro di raccordo con tutti i sindaci del Canavese mantenendo ben saldo il ruolo di autorevolezza per evitare che il tema dell’ospedale di Ivrea venga lasciato a soggetti con chiari intenti contrari ed addirittura controproducenti per l’eporediese.
Diversamente continueremo ad assistere allo sterile dibattito che pregiudicherà lo sviluppo del progetto del nuovo ospedale di Ivrea, progetto che oramai richiede una precisa azione politica improcrastinabile con la prospettiva che l’assenza di una lungimirante visione potrà essere fatale e determinare la perdita dell’ultimo treno utile per avere i finanziamenti e rilanciare l’ospedale di Ivrea come presidio che possa ritornare attrattivo per le varie professionalità sanitarie.
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